Che questa mia canzone...arrivi a te Ti porterà dove niente e nessuno l'ascolterà La canterò con poca voce...sussurandotela e arriverà prima che tu...ti addormenterai... E se…… mi sognerai Dal cielo cadrò----- E se …..domanderai…. Da qui risponderò……… E se…… tristezza e vuoto avrai Da qui ………. cancellerò Sognami se nevica Sognami sono nuvola Sono vento e nostalgia
Sono dove vai….. E se mi sognerai Quel viso riavrò… mai più..mai più quel piangere per me sorridi e riavrò…….. Sognami se nevica Sognami sono nuvola Sono il tempo che consola Sono dove vai….. Rèves de moi amour perdu Rèves moi, s'il neigera Je suis vent et nostalgie Je suis où tu vas Sognami mancato amore La mia casa è insieme a te Sono l'ombra che farai Sognami da li………. Il mio cuore è li….
Oggi è una bellissima giornata di sole! Sembra impossibile, ma la cosa predispone gli animi alla positività. A volte basta poco, un po' di luce per stare meglio, meglio con se stessi e meglio con gli altri. E... allora buona giornata a tutti.
Le festività costituiscono momenti che la televisione e la società consumistica definiscono di gioia, di spensieratezza. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Spesso queste giornate scandiscono, in modo inesorabile, crudele, il passare del tempo e i cambiamenti che porta con sè. Ordinariamente si ha sempre tanta fretta, si è affaccendati in mille "faccende", ciò ci aiuta a non guardare, a non sentire. Ci concede il lusso di essere sordi, ciechi e di lamentarci per motivi futili. Le festività poi ci presentano il conto, ci ricordano di non essere esenti dal pagare il prezzo di questa nostra voglia di leggerezza. Vorremmo come sempre riuscire a controllare tutto e tutti, ma in una cosa facciamo molto fatica: ad evitare di incontrare il nostro Io. Questo estraneo, qualche volta amico, conosciuto, ma molto spesso straniero, che parla una lingua che arriva al cuore, non passa per il cervello. Non lo possiamo gestire come noi vorremmo, come desideremmo, come ci sarebbe più facile fare.
Quante parole non dette .. eppure eri mio padre non l’ho mai dimenticato
Ed hai scelto me per il tuo ultimo viaggio Hai scelto me per andare Per dirmi, non aprendo bocca Guardandomi Con gli occhi che mi guardavano sei volato via Con la mia immagine nei tuoi occhi In silenzio, senza clamori, senza farti sentire E con i tuoi pieni di me Hai attraversato quella sottile linea abbracciato alla mia immagine Per portarla con te, per non perderla Grazie padre mio Mi hai fatto un regalo immenso Ho apprezzato tantissimo quel tuo ultimo gesto Come tutti quelli che hai fatto in vita tua…. Anche se non mi hai mai parlato Ti amavo, padre Ti amo ancora adesso Anche se dentro mi sento così sgomento I tuoi occhi Piccoli, marroni… sempre pieni di parole mai dette Quei tuoi occhi che mi guardavano mentre andavi
Tutti cerchiamo di riempire il Vuoto che abbiamo dentro, cerchiamo di riempirlo con Qualcosa ma si trasforma in un Vuoto ancora più grande. Quanti affanni, quanta solitudine, quanti Vuoti. Quanti sogni e speranze. Forse sono queste le montagne dell'Uomo. ...e allora continuimo a sognare e a salire per poi sprofondare nel Vuoto.
Natura benigna, Natura maligna Eppure Natura. L'unica che riesca a far comprendere all'uomo la propria fragilità. La forza contrapposta alla debolezza La bellezza che porta dolore L'infinito che definisce il finito. La madre e i propri figli