sabato 13 marzo 2010

Magari un giorno riuscirò ad aprirlo

Magari un giorno riuscirò ad aprirlo

Forse troverò la forza

Ma l’angoscia mi frena

Annebbia tutto

Non so più dove

Non so perché

Non vedo

Vedo solo attraverso i miei vetri bagnati

I contorni si deformano

Si inumidiscono nella palude in cui mi ritrovo

Ed ogni passo sembra sovrumano

Poi mi dico

Non è possibile

La mia mente c’è

Tenta di strapparmi

Allora mi convinco di respirare,

di vedere,

di riuscire a dominare

ma ogni sforzo è vanificato

la melma mi trattiene

mi impedisce ogni movimento

ho così paura…

ho paura per le anime a me vicine

paura di trascinarle

ma anche di perderle

ma più di lasciarle sgomente

di non dargli più

niente

di togliergli la scintilla

quella che io ho smarrito

persa nel niente, spenta da lacrime vane

assurde, inutili

dov’ho smarrito la serenità?

quella leggerezza,

quel quieto affrontare le buche della vita?

L’ho perduta in un niente che mi avvolge, mi stordisce

Che mi impedisce

Anche i pensieri

Non vedo

Non sento

Ho paura

Mi perdo

Ho paura di perdere tutto

Lo vedo..

Quello lo vedo..

E se non vedo, se non vedo le cose essenziali…

Se mi passa la vita, le cose importanti..

Se stordito mi dimentico le mie anime, le anime affidatemi

Come posso fare questo

Oddio come mi angoscia questo

Mi annegano le lacrime

Angelo mio,

non dimenticarti mai quello che ti ho chiesto

mi sgomenta il nulla

mi sgomenta lasciare incompiuto i miei compiti

ma anche mi attrae così fortemente

mi spaventa ma è come se viaggiassi verso di lui

ricordati angelo mio infinito

tienimi tra le tue braccia

stretto sul tuo seno

e tutto…anzi…nulla mi spaventerà

nel tuo abbraccio saprò andare

saprò svanire

la pace infinita mi troverà sereno, pronto

So dell’immenso peso che ti lascio

Non credere che non comprenda quale enorme cosa ti chieda

Ma tu sei l’anello di unione al mio infinito

Sei l’unica a cui ho chiesto

Sei l’unica a cui ho aperto tutto il mio cuore, il mio amore

Sei il mio infinito, il mio Dio, il mio Angelo,

sei l’unica in questo mio mondo così piccolo e così immensamente grande

a chi se non a te potrei chiedere tanto!

Tu saprai vedere l’infinito mio

Saprai dove io non ho potuto

Ti aspetterò, sempre

Bruno

Mio padre

Quante parole non dette
..
eppure eri mio padre
non l’ho mai dimenticato

Ed hai scelto me per il tuo ultimo viaggio
Hai scelto me per andare
Per dirmi, non aprendo bocca
Guardandomi
Con gli occhi che mi guardavano sei volato via
Con la mia immagine nei tuoi occhi
In silenzio, senza clamori, senza farti sentire
E con i tuoi pieni di me
Hai attraversato quella sottile linea abbracciato alla mia immagine
Per portarla con te, per non perderla
Grazie padre mio
Mi hai fatto un regalo immenso
Ho apprezzato tantissimo quel tuo ultimo gesto
Come tutti quelli che hai fatto in vita tua…. Anche se non mi hai mai parlato
Ti amavo, padre
Ti amo ancora adesso
Anche se dentro mi sento così sgomento
I tuoi occhi
Piccoli, marroni… sempre pieni di parole mai dette
Quei tuoi occhi che mi guardavano mentre andavi
Bruno